Conosci la composizione dei gioielli che hai in casa e il loro valore commerciale?

o-264375I metalli preziosi sono per loro stessa definizione in quanto molto rari e dotati di alcune caratteristiche specifiche, come la brillantezza e resistenza. Sono usati in tanti ambiti diversi, a cominciare dal settore della gioielleria per la creazione di monili come orecchini, collane, anelli, spille e braccialetti. I metalli più utilizzati sono l’oro, il platino e l’argento, tuttavia bisogna tenere a mente che questi metalli in genere non vengono mai impiegati in gioielleria allo stato puro, ma sotto forma di leghe. Per questo è fondamentale stabilirne la purezza, così da poter trasformare l’acquisto in un investimento.

Infatti i metalli preziosi sono sempre stati considerati un bene rifugio sia per il loro valore intrinseco e per la loro bellezza che per il fatto di resistere a lungo nel tempo. Inoltre si lavorano facilmente e, nonostante le crisi economiche, mantengono il loro valore oppure lo incrementano. Ciò è possibile grazie al fatto che sono quotati in Borsa ma al tempo stesso vengono scambiati al di fuori di questo ambito a livello internazionale: di conseguenza hanno una stabilità impensabile per le normali azioni.
Quando si possiedono gioielli oppure oggetti preziosi è possibile trasformali in denaro rivolgendosi ai banco metalli oppure ai compro oro: l’operazione risulta molto veloce e semplice, tuttavia è bene tenere a mente come avviene la valutazione. I metalli preziosi (argento, oro e platino) vengono valutati a peso: per questo è importante assistere alla pesatura durante le transazioni. Un altro fattore che determina il prezzo dei metalli preziosi è il titolo, cioè la loro composizione. Nel caso di gioielli e oggetti preziosi il titolo e il marchio sono impressi sulla superficie in punzonatura: di conseguenza basta usare una lente di ingrandimento per conoscere le caratteristiche del metallo. In particolare il marchio indica il nome del produttore, mentre il titolo la composizione della lega utilizzata.
Quest’ultimo elemento è particolarmente importante nel caso dell’oro e dell’argento, due metalli preziosi troppo duttili per per essere usati nella maggioranza dei casi puri. Di conseguenza si aggiungono altri metalli leganti che ne aumentano la resistenza. Ad esempio mentre l’oro 24 carati è composto per almeno il 99,9% di oro, il metallo a 18 carati ha una composizione diversa: solo il 75% è oro, mentre la percentuale restante è rappresentata da altri materiali. La particolarità dell’oro è che, in base alla composizione della lega, si hanno effetti cromatici diversi, molto sfruttati in gioielleria. Si parla quindi di oro bianco se i materiali leganti sono nichel e palladio (oppure argento) in parti uguali, mentre l’oro rosa è composto dal 75% di oro, dal 18,5-20% di rame e dal 5,5-6% di argento. Infine l’oro giallo, quello più utilizzato in gioielleria, è dato dall’aggiunta di rame e argento in parti uguali.
Per quanto riguarda l’argento, in Italia il suo titolo per la lavorazione è fissato dal decreto legislativo 251/1999 in 925 millesimi. Possono essere accettati solo titoli superiori ed è necessario controllare con attenzione i marchi: infatti i titoli sono preceduti dalla percentuale e racchiusi dentro un logo ovale. Ad esempio nel caso del titolo 925 la dicitura è 925‰Ag. Se è riportata un’altra indicazione si tratta molto spesso di un gioiello o un oggetto placcato d’argento utilizzando il procedimento detto bagno galvanico. In questo caso per legge il marchio è D.G, seguito dal peso dell’argento che è stato applicato sulla superficie. In genere l’argento 925 millesimi è detto Sterling e si riconosce per essere più lucente e prillante rispetto a metalli con un titolo inferiore.
Anche il platino è un metallo veramente morbido, tanto da essere secondo solo all’argento e all’oro: a causa della sua rarità ha un valore estremamente elevato. Si utilizza per realizzare gioielli in quanto ha una lavorabilità e una purezza eccezionali; inoltre non causa allergie e non si usura. Anche in questo caso si impiega una lega, composta in genere del 95% di platino e per la percentuale rimanente da iridio, rame oppure rutenio. Per questo motivo i gioielli in questo metallo risultano ottimi investimenti: infatti la percentuale di metallo prezioso contenuta è molto superiore.